"Io credo nell'uguaglianza. Tutti devono avere gli stessi diritti e le stesse opportunità. E' una vita che lotto per queste cose. Ma invece mi sono incaponito a mettere al mondo un figlio che parte diseguale. Non avrà le stesse opportunità degli altri bambini. Gli mancherà sempre qualcosa. Non può mai essere completo chi è costretto a dimenticarsi di sua madre. E io non voglio danneggiare un altro essere umano per rendere felice me stesso".
"La felicità è un diritto Giose. E poi nessuno ha le stesse opportunità. Ed è meschino ridurre la questione della disuguaglianza al sesso dei genitori. I bambini sono tutti disuguali. Alcuni hanno il privilegio di essere amati, altri no. Alcuni sono educati alla libertà, altri sono schiavi della guerra, della dittatura o del fanatismo religioso. Chi nasce a Vanadzor non ha le stesse opportunità di chi nasce a Milano. Chi nasce nero non è bianco. Chi nasce malato non nasce sano, chi nasce povero nasce svantaggiato. Tuo padre è pieno di soldi, e ti ha iscritto al liceo classico. Ti ha dato la macchina, la casa, la sicurezza, la cultura. Mio padre guadagnava quattrocentomila lire al mese e mi ha iscritto all'alberghiero. Se non avessi saputo cantare, sarei cameriere in un ristorante di Londra. Ma io non ci credo che tutto è scritto alla nascita, altrimenti la vita non avrebbe significato. I figli non appartengono a chi li mette al mondo, non sono l'appendice dei genitori, sono individui. E se uno non può scegliersi i genitori può scegliersi i maestri. Non è l'uguaglianza la cosa che conta nella vita, ma il suo contrario. E' ciò che ci rende diversi dagli altri che può salvarci. Ognuno deve trovare il suo destino. A nostro figlio non mancherà niente. Tu ed io lo faremo felice, e sarà tutto ciò che potremmo fare per lui".
Melania G. Mazzucco - Sei come sei - Edizioni Einaudi - 2013
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