"Nella sua capienza, la vanità dell'uomo può ben avvicinarsi all'infinito, ma la sua conoscenza rimane imperfetta, e comunque egli arrivi a valutare i propri giudizi è costretto infine a sottometterli ad una più alta corte. E qui non può esserci alcuna perorazione speciale. Qui considerazioni di equità e di rettitudine e diritto morale diventano vuote e prive di autorevolezza, e qui i punti di vista dei litiganti non sono tenuti in conto."
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