a mente libera

"Noi giovanni non sapevamo cos'era stata la democrazia prefascita e neppure cos'era il comunismo di Stalin.
La lezione del passato veniva cancellata per laciare libera la speranza del presente. Non ho conosciuto un solo comunista, che erano stati in Russia o in Spagna al tempo del grande terrore, che lo ricordasse, che ci mettesse in guardia e neppure uno dei democratici che avevano aperto la strada al fascismo, che avevano conosciuto i ministri giolittiani "della malavita" come li chiamava Salvemini, che ci parlasse del mercato elettorale delle vacche, che ci avvisase che esisteva una questione meridionale, un'Italia disunita.
E non perché volessero ingannarci, ma perché anche loro erano convinti che la guerra partigiana avrebbe aperto una nuova storia, perché anche loro vivevano in quell'eccitante sospensione della vita reale, della storia reale, come capita quando si apre una nuova utopia."


Giorgio Bocca - Partigiani della montagna - Feltrinelli - V ed.gen. 2012

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